CHI DEVE COMANDARE

In un interveista al TG1 di qualche giorno fa, il giornalista chiede all'economista Mario Deaglio un'opinione sull'andamento dell'economia mondiale e sul ruolo che i paesei emergenti dell'Asia emerso dopo il G20 tenuto negli USA; dopo le spiegazioni di rito l'economista aggiunge rammaricato che "non siamo più noi a comandare l'economia mondiale"; effettivamente, per secoli i destini economici del mondo erano prerogativa di Londra, Parigi, Francoforte e New York.

Ultimamente qualcosa è cambiato; anche paesi del terzo mondo e dell'Asia hanno cominciato ad assumere un ruolo sempre più rilevante nell'economia mondiale; la Cina, i paesi produttori di petrolio ed alcuni colossi dell'America del Sud come il Brasile.

L'affermazione di Deaglio rivela la difficoltà dell'Occidente ad accettare un nuovo, meno decisivo ruolo sullo scacchiere mondiali, quasi un amarcord del vecchio e mai subito desiderio di colonialismo.

Infatti, nel tempo, il colonialismo è passato da un colonialismo militare con l'occupazione pura e semplice ad un colonialismo più sofisticato ma altrettanto devastante di tipo economico.

Credo che sia giunto il momento di credere oltre a dire che i popoli hanno il diritto ad autodeterminarsi, ad iniziare dalla libertà economica.

Novembre 2008